Descrizione
Non si sa quando venne demolita la Chiesa della B. V. Maria, si sa solo che sulla medesima area sorse l'attuale chiesa di S. Giorgio, anche se posta in direzione diversa. L'attuale presbiterio dovette essere in origine la cappella centrale del cimitero, mentre la navata venne costruita nel 1729. Il portico davanti alla Chiesa fu costruito nel 1867, opera di un certo maestro Bernardo.
L'esterno della Chiesa
Il portico, a quattro pilastri molto alti con archi a tutto sesto, piccole lesene, aperto su tre lati è lungo quanto è lunga la facciata della chiesa. Fu in quell'epoca che venne riordinato anche il piazzale, forse con la demolizione della cappelletta nella quale si discendeva per due gradini, sita contro il muro a nord dove c'è il cosiddetto "santello", tutto scrostato, sulla base del quale è murata una lapide in ricordo del Parroco Vertua.
Ciò che rende simpatico San Giorgio, oltre la tradizionale devozione di questa popolazione, è la posizione incantevole e lo splendido panorama che da quell'altura si gode. Danno al luogo un aspetto misterioso e insieme solenne, le vecchie pigne: "Esse sono - scrive Mons. Lanzetti - il ricordo di un passato che non esiste più; sono la difesa della chiesa contro i venti impetuosi, così frequenti lassù, sono il rimpianto dell'abbandono in cui sono lasciati oggi questi luoghi dove un tempo sorgeva la piccola Niardo; sono la protezione gentile, gelosa, malinconica, grave… dei poveri morti le cui ossa sono sotto l'erba stentata del piazzale".
Dietro la Chiesa ci sono due stanzette un tempo adibite ad un "romito" e che l'Arciprete Don Franco Betta, non solo fece restaurare, ma completò con un piccolo fabbricato la casa, seppur modesta, adatta per l'abitazione di una famiglia. Lo stesso Don Franco con tanto amore e passione ricavò nel prato retrostante un parco nel quale stanno sviluppandosi bellissime piante ornamentali e da fiore.
L'interno
La navata è a tre campate, con lesene che vanno fino a terra e terminano con capitelli compositi che sostengono il cornicione su cui poggia la volta a botte. Un arco a sesto acuto divide la navata dal piccolo presbiterio. La volta è a crociera senza costoloni; una decorazione marca i limiti delle vele che sono dipinte in azzurro con stelle; nel centro è l'emblema del Cristo nimbato.
Gli affreschi
L'attrazione della chiesa di S. Giorgio è costituita dai pregevoli affreschi che ricoprono le pareti. Va detto che questi affreschi sono degli ex-voto commissionati da persone che avevano ricevuto qualche grazia; ne è prova il fatto che gli affreschi non sono del medesimo artista, non sono stati eseguiti contemporaneamente, e che molte sono le ripetizioni dei soggetti. Ignorati dal Canevali, furono illustrati la prima volta da R. Putelli in "Illustrazione Camuna e Sebina", luglio 1936 pagg. 4 - 5. Putelli ritenne che il più antico affresco fosse dell' 8 marzo 1500, mentre durante i lavori di restauro, effettuati nel 1967, è apparsa la data 1486, che dovrebbe comprendere tutti gli affreschi superiori della parete sinistra (S. Giorgio a Cavallo - La Madonna della Misericordia). Inoltre, attribuiva tali affreschi a Giampiero da Cemmo e a Vincenzo Foppa, attribuzione smentita da M. L. Ferrari che, giustamente, ha assegnato gli affreschi superiori della parete sinistra al maestro Erratico di Bienno, mentre gli affreschi con S. Rocco e S. Francesco, della parete destra, datati 1518, legano con quelli del Maestro di Nave. In tal senso si esprime anche F. Massini. In occasione dei restauri eseguiti da Tino Belotti nel 1967 si sono messi in luce altri affreschi; una crocefissione sulla parete frontale che, per quanto mutilata, (su di essa, infatti, era stata infissa la suasa dell'Altar Maggiore della chiesa) si deve ritenere del Maestro Erratico di Bienno e fatta verso il 1486. Si devono ritenere dello stesso periodo e dello stesso autore le due Madonne con Bambino in trono poste a lato della Crocefissione. Gli affreschi sottostanti rappresentano la Madonna col Bambino e vari Santi (S. Rocco - S. Maurizio - S. Giovanni Evangelista - S. Apollonia ecc.).
Sulla parete destra, in alto, i Santi Rocco, Fabiano e Sebastiano, S. Antonio Abate, il Beato Simonino e S. Bartolomeo. Nella parte inferiore della parete, in tre riquadri, vi sono i Santi Fabiano e Sebastiano, S. Francesco e S. Rocco (recano la data 1518 e il nome poco leggibile del committente), quindi S. Rocco, datato 1518, S. Lucia e S. Apollonia. Questi affreschi sono concordemente attribuiti al Maestro di Nave. Sulla parete di sinistra, in un grande riquadro, è raffigurato S. Giorgio a cavallo con a lato la Madonna della Misericordia; in calce è la data 1486, indubbiamente del Maestro Erratico di Bienno. Sotto, a sinistra della porta della sacristia, ci sono: S. Antonio Abate, la Madonna in trono con Bambino, S. Giovanni Battista, affreschi databili intorno al 1560 e di diverso autore. A destra, infine, vi sono tracce di pitture anteriori al 1486 alla quale epoca si deve attribuire anche il S. Giorgio, che si intravede, pure mutilato.